Crittografia e steganografia nell’antichità

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Il pericolo di intercettazione da parte dei nemici è stato sicuramente il principale motivo della ricerca di codici e di tecniche di alterazione di un messaggio al fine di a renderlo comprensibile solo alle persone autorizzate.

Una delle prime tecniche di comunicazione segrete, basata sull'occultamento del messaggio, si chiamasteganografia, dalle parole greche steganós, che significa coperto, e gráphein, che significa scrivere.

Persia

Un metodo bizzarro per trasmettere le informazioni segrete era utilizzato nell'antica Persia. Ci è stato descritto da Erodoto. Consisteva nel rapare i capelli di uno schiavo e nel scrivergli il messaggio sulla testa.

Lo schiavo si recava poi dal destinatario del messaggio dopo che gli erano ricresciuti i capelli e il messaggio era recuperato rapandoglieli nuovamente.

Cina

Nell'antica Cina si dipingeva il messaggio su striscioline di seta finissima, che venivano appallottolate e coperte di cera. Le palline erano quindi inghiottite dal messaggero.

Italia

Nel XVI secolo, lo scienziato italiano Giambattista Della Porta spiegò come comunicare tramite un uovo sodo. Si prepara un inchiostro con 30 grammi di allume in mezzo litro d'aceto e lo si usa per scrivere sul guscio. La soluzione penetra nel guscio, che è poroso, senza lasciar traccia, e tinge l'albume solidificato; quest'ultimo potrà essere letto sbucciando l'uovo.

Vantaggi della crittografia

Parallelamente allo sviluppo della steganografia si evolve la crittografia, dal greco kryptós, che significa nascosto. La crittografia non mira a nascondere il messaggio ma il suo significato. Per rendere incomprensibile un testo, lo si altera per mezzo di un procedimento concordato dal mittente e dal destinatario.

Quest'ultimo può invertire il procedimento e ricavare il messaggio originale. Il vantaggio della crittografia è che se il messaggio viene intercettato risulta incomprensibile e quindi inutilizzabile.

In diversi testi sacri indiani sono presenti riferimenti a forme di scritture segrete. Nell'Artha-Sastra, un testo classico sugli affari di stato, si sottolinea l'importanza delle scritture segrete nei servizi di spionaggio.

Esempi di scritture segrete sono presenti anche nel Latila-Vistara, un libro che esalta le virtù di Budda.

Anche nelle scritture cuneiforme sviluppate in Mesopotamia sono stati ritrovati esempi di crittografia. Sia presso gli Assiri che i Babilonesi è stata rinvenuta l'usanza di sostituire le parti terminali delle parole con elementi corti e stereotipati detti colofoni.

In Iraq, nel periodo finale delle scritture cuneiformi, è presente per la prima volta la sostituzione di nomi con numeri.

Sia la steganografia sia la crittografia possono essere impiegate per alterare e occultare il medesimo testo, garantendo un livello di sicurezza molto più alto.

Microdot: un tipo di steganografia

Una forma di steganografia che ebbe largo impiego durante la seconda guerra mondiale è il "microdot": la riduzione di uno scritto alle dimensioni di un punto.

Con un procedimento fotografico, gli agenti tedeschi in America Latina trasformavano una pagina scritta, precedentemente crittografata, in una macchia con un diametro inferiore al millimetro, che poteva essere nascosta nel puntino di una " i" in una comunicazione banale.

Il primo microdot fu scoperto dall' FBI nel 1941 grazie a una soffiata.

SOURCE

LINK (parodos.it)

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ITALIAN